I Disticha Catonis di Catenaccio da Anagni
Testo in volgare laziale (secc. XIII ex. – XIV in.)
Tomo I
I Disticha Catonis, una raccolta di massime latine risalente con ogni probabilità al III sec. d. C., conobbero un immenso successo nel corso del medioevo. Grazie alla facile assimilabilità mnemonica, l’opera fu impiegata nelle scuole medievali come testo grammaticale e nel contempo didatticomoraleggiante, ed ebbe numerose traduzioni in quasi tutta Europa, compresa l’area italiana. Tra queste si situa il volgarizzamento in versi proveniente dall’area laziale eseguito tra la fine del Duecento e l’inizio del Trecento da Catenaccio da Anagni.
Nel volgarizzamento l’autore fa corrispondere a ogni distico originale una strofa esastica, composta da una quartina di alessandrini monorimi chiusa da una coppia di endecasillabi a rima baciata, secondo uno schema metrico ben attestato nella poesia didattica e popolare-religiosa dell’Italia centromeridionale.
Della parafrasi verseggiata, che ci è pervenuta attraverso quattro testimoni, viene offerta qui l’edizione, per la prima volta condotta secondo rigorosi criteri filologici. Il testo è accompagnato da puntuali annotazioni esplicative, con particolare riguardo per gli aspetti linguistici e metrici, e corredato da un glossario nel quale è raccolto l’intero materiale lessicale.